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Introduzione

Come vedrete dal sito, ritengo di appartenere a quella ristretta cerchia di "malati" di HI-FI o HI-END, che ama ascoltare la musica nel miglior modo possibile, cercando la sinergia tra i vari componenti di un impianto e provando così, tra le mura domestiche, a ricreare un evento sonoro, quale un concerto sinfonico, godendo il più possibile delle forti emozioni che la buona musica, forma d'arte come la pittura, riesce a trasmettere. Non nascondo che partecipare ad un concerto di musica dal vivo è una esperienza unica: ricreare l'ambiente, l'impatto visivo e sonoro e il coinvolgimento totale è impossibile ottenerlo a casa, ma con un impianto di un certo livello e con un pizzico di autosuggestione, ci si può avvicinare...

Purtroppo (o per fortuna) sono un perfezionista e di conseguenza curo molto le cose che sono di mio interesse, così come per il mio impianto, che è stato una continua evoluzione, sinceramente non sempre positiva. Al momento credo di aver raggiunto il massimo, ma come spesso accade in questo hobby, non è detto... Basta cambiare un cavo o riposizionare i diffusori e il risultato è di nuovo diverso.

Il sito vuole essere un modo di far conoscere attraverso qualche foto e commento, quale è il mio rapporto con questo mondo, mondo che con rammarico non è apprezzato da tanti.

Grazie.

Riflessioni

La mia "stanzetta", misura 4X4,5 Mt e non sarebbe male se non fosse che si tratta di un sottotetto e di conseguenza il soffitto va a scendere da 2,15 Mt a 0,7 Mt!!! A livello sonoro questo comporta una sensazione di "appiattimento" della scena sonora, ma mi considero ugualmente fortunato ad avere una stanza dedicata esclusivamente al mio hobby.

La disposizione dei componenti è quella classica rispetto al punto di ascolto, i diffusori, elementi assai critici, dopo vari tentativi finalmente sono stati inclinati e distanziati dalle pareti in maniera ottimale. Il trattamento acustico della stanza si è limitato a disporre negli angoli (dietro le casse) delle trappole per i bassi di costruzione artigianale che ho chiamato Triangle Traps e da due tappeti dal pelo molto folto posti davanti e dietro l'impianto. Impressioni d'ascolto? Secondo chi ha avuto modo di poter ascoltare alcuni miei dischi, ottime. La scena è ampia e profonda a dispetto delle dimensioni della stanza, un basso corposo ma frenato, medi dettagliati ma mai predominanti, alti presenti ma non taglienti grazie soprattutto all'accoppiata, ormai collaudatissima, vinile/valvole termoioniche. Si perché ritengo, ed è possibile provarlo, che il suono che esce fuori da quel piatto piano nero di plastica cosiddetto L.P. che viene amplificato da un dispositivo tanto semplice quanto valido, è più di quanto naturale, armonioso, emozionante e coinvolgente si possa ottenere in una riproduzione sonora ad alto livello. Ad alto livello chiaramente perché non possiamo più avere a che fare con "perle nere", effetti sorround straordinari, rack giapponesi (senza offesa) e così via, ma a impianti HI-FI creati da oculate scelte dietro tanta esperienza personale, perciò ascolto di ore e ore per anni e anni, confronti con altri audiofili, sostituzione anche drastica di componenti verso quelli di maggior pregio e di conseguente maggior costo purtroppo, ma di elevata affidabilità e progettazione. Poi non è detto che si debba per forza spendere una fortuna per arrivare ad una certa qualità, chi se lo può permettere potrà godersi l'HI-END a casa, ma sono convinto che la sinergia tra i vari elementi sia l'aspetto fondamentale da considerare e che influisce in maniera determinante sul risultato finale. Il mio rimane un impianto di medio-basso prezzo, se paragonato a quelli esoterici, dove si raggiungono cifre pazzesche, ma ciò nonostante potrebbe reggere il confronto, perché appunto ben assemblato. Inutile pilotare delle Maritn Logan con un piccolo NAD o montare uno SME su un Technics. Mi piace ascoltare la musica seduto molto comodamente e di solito di sera a luci soffuse o addirittura meglio se spente, così che avviene magicamente quello che definirei la "materializzazione del suono"!

Da "analogista" convinto ascolto poco i CD, non riesco ad apprezzarli, hanno quel suono come dire "asettico", perfettamente innaturale, la tridimensionalità della scena è largamente ridotta o addirittura inesistente. Il passaggio tra analogico (fonte del suono) a digitale (registrazione del supporto) e poi di nuovo all'analogico (conversione), non sfugge alla sensibilità dell'orecchio umano anche meno allenato. Ancora peggio quando il segnale è amplificato da amplificatori a stato solido (transistor), altro passaggio da evitare. Purtroppo dell'evento sonoro originale giunge ben poco alle nostre orecchie, più la riproduzione è fedele a quell'evento più l'impianto è valido, equazione dell'HI-FI! La scelta di amplificatori a tubi è conseguenza di questa logica: la purezza di un fascio di elettroni che viaggia nel vuoto, cosa c'è di meglio? Sia i diffusori sia il resto dei componenti a parte il pre pre, poggiano su supporti disegnati da me e poi costruiti da un saldatore di Venturina (LI), certo Piero, che ha fatto un buon lavoro. Sono costituiti da tubi quadri saldati, verniciati e al posto dei coni, come piedini di appoggio sono state usate delle barre filettate tagliate e appuntite alla mola e bloccate da dadi. Risultato: maggiore microdettaglio e "pulizia" del suono.